Tecnologia arabo-islamica, una ‘scienza’ tra il cielo e la terra

di Paola Carusi

Martedì 10 Dicembre alle ore 17:30

A fronte di migliaia di libri di filosofia di mistica e di letteratura, sospesa tra la scienza, di
cui è figlia e sorella e la comunità cui assicura la vita, in ogni tempo e anche nel
Medioevo islamico la tecnica, figlia di un Dio minore, è un cuscino su cui tutto si poggia,
la porta da attraversare, in punta di piedi, per conoscere gli uomini. E i grandi campi di
grano e di rose per mangiare e per ottenere la salute e la gioia, e lo zucchero e il sapone
per il cibo e la cura, e le dighe, e i mulini, e le navi per navigare, e gli orologi per
rincorrere il tempo, ed i libri e gli inchiostri per raccontare e insegnare; e i nomi illustri –
Thābit con le sue bilance, Ibn al-Bayṭār con le sue pozioni – e gli innumerevoli uomini di
una società che tutta insieme lavora e nel tempo si evolve: tutto questo è la tecnica che è
alla base della civiltà islamica, quella tecnica senza la quale la nostra storia non sarebbe
stata la stessa.

Paola Carusi, Musulmani all’opera, scienza, tecnologia e società nell’Islam medievale, Roma, Istituto per
l’Oriente C.A. Nallino, c. 2023 / redazione e distribuzione ASEQ s.r.l. (collana didattica 26).

La presentazione avverrà Martedì 10 Dicembre alle ore 17.30

Gli interessati possono richiedere
all’indirizzo franco.calascibetta@fondazione.uniroma1.it il link per partecipare all’evento

Data di pubblicazione articolo

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